[widgetkit id="14" name="Guido Polloni"]
“La domenica è un venerdì santo. Il Natale, una quaresima.
Se devo pensare al momento più brutto, penso sia Natale. Gli altri sono tutti felici, c’è una grande gioia diffusa, tutti si fanno i regali. Senti quasi la musica nell’aria.
Io non ho nemmeno i soldi per un caffè. [widgetkit id="6" name="Guido Polloni"]
La carezza che non arriva è sempre la più attesa.
Così come sognare un bacio, una tenerezza. Un gesto dolce di complicità.
Mendicare una frase di affetto e ritrovarsi a scalare un muro. [widgetkit id="11"]
Se fai il meccanico, la vita la monti e la smonti, come fosse un motore.
Prendi un pezzo, lo ripari, ce ne metti un altro, un altro lo adatti.
Se poi il cuore perde colpi e non batte più come un orologio, allora diventa un problema. Perché, come un motore, anche tu svalvoli e tutto rischia di saltare. [widgetkit id="13"]
Milano ha lo sguardo della Medusa. Facile farsi attirare, difficile resisterle, impossibile da conquistare.
“A Milano, quando conosci qualcuno, la prima cosa che ti chiede è: che cosa fai? Non gli importa se sei bianco, rosso, a strisce. Giovane o vecchio. Solo quello che fai. È questo decide quanto conti. Il tuo valore, le tue qualità, i tuoi talenti e, qualche volta, il tuo prezzo. [widgetkit id="12"]
Luca dà i numeri.
Da quando l’hanno spostato di casella e messo nei morti di fame.
Luca è ossessionato dalle cifre.